Marescialle e libertini
La grande musica del Novecento si presentava spesso agli amici come un complesso di regole senza gioco. Per gli spettatori debuttanti sul campo nei lontani anni Cinquanta fra i neorealismi e gli astrattismi, l Epico e l Assurdo, la Callas e l Osiris e le ideologie minatorie e il culto del Progresso...
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Auteur principal : | |
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Format : | Livre |
Langue : | italien |
Titre complet : | Marescialle e libertini / Alberto Arbasino |
Publié : |
Milano :
Adelphi
, C 2004 |
Description matérielle : | 1 vol. (479 p.) |
Collection : | Biblioteca Adelphi ; 464 |
Sujets : |
Résumé : | La grande musica del Novecento si presentava spesso agli amici come un complesso di regole senza gioco. Per gli spettatori debuttanti sul campo nei lontani anni Cinquanta fra i neorealismi e gli astrattismi, l Epico e l Assurdo, la Callas e l Osiris e le ideologie minatorie e il culto del Progresso le discusse novità live nei festival erano La carriera del libertino, Mosè e Aronne, L angelo di fuoco, Capriccio, Guerra e pace, Una Lady Macbeth di Mzensk, e un abbondante produzione di lavori orchestrali o da camera. Prime storiche e memorabili, alla Scala e alla Fenice e a Berlino e a Vienna, fra giudizi caotici a caldo e tipici equivoci d epoca: Stravinskij restauratore del rétro, Schönberg patrono dei carrieristi, Strauss birroso epigono, Prokofiev professionista di rappresentanza, Šostakovič epico alfiere di gloriosi caduti... E tutt intorno oltre ai più noti Berg, Weill, Bartók, Webern, Honegger, Hindemith, Britten, Milhaud, Poulenc, Janáček, gradatamente accolti il silenzio dei cancellati. Perseguitati dalle varie intolleranze ideologiche, politiche, avanguardistiche, accademiche: Schreker, Křenek, Pfitzner, Korngold, Zemlinsky, Szymanowski, Schmidt, Schoeck, e altri emarginati da recuperare e intendere. Ma come e quando, in flashback o in performance, fra gli sbarramenti del tardo Novecento e le riabilitazioni del Postmoderno? Come tutti i messaggi e i prodotti, ovviamente, anche le migliori o peggiori composizioni sono tenute a incontrare direttamente i propri destinatari e consumatori: un pubblico di utenti più o meno connaisseurs che le fruisce o fraintende secondo le idee correnti nelle diverse epoche. Variano infatti le mode, i conformismi, i dissensi, fra pregiudizi perentori, ricezioni malintese, provoca- zioni e trasgressioni che mixano i must e i post col Kitsch e il Trash. Attraverso i contesti e i gusti mutanti, però, si trasformano continuamente anche le figure e le carriere dei Classici Moderni. E le verifiche discordi sui loro angeli e demoni, e i capricci, i libertini, le appassionate, le birbone... Allora, dopo mezzo secolo di eventi illustri e controversi vissuti direttamente dalla parte degli spettatori, un flâneur di varie arti come Alberto Arbasino si fa memorialista filarmonico di innumerevoli rappresentazioni e interpretazioni e personalità ormai piuttosto mitiche. Con parecchie curiosità e libertà romanzesche rispetto a diverse tradizioni e avanguardie anche dissipate o disperse. |
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Bibliographie : | Index |
ISBN : | 88-459-1910-2 |